Editoria

“L’eterna lotta fra Facebook e Dostoevskij”: come leggere 200 libri ogni anno e non rinunciare ai Social network!

Cambia il mondo, cambiamo anche noi

La nostra capacità di attenzione è sempre più labile. E anche le pubblicazioni editoriali ne risentono. Niente più Guerra e pace. Niente “Karamazov brothers”. Addio Proust, altro che tempo perduto! I Mille piani di Deleuze risultano assolutamente troppi da sfogliare anche per il più incallito studente di filosofia… La tecnologia non ha cancellato la predisposizione umana alla lettura, ma ne ha certamente cambiato i modi. Smartphone e Social media ci “costringono” non soltanto alla velocità tipica dell’epoca moderna ma all’estemporaneità, all’immediatezza del visivo. Il mondo dell’immagine sta dunque sostituendo la lettura? Non proprio. Anche se ogni cosa (compreso questo articolo) si conferma votato alla mercé del “click”.

I nuovi Social media la fanno dà padrone

Twitter e Facebook hanno sdoganato lo slogan, sintesi non sempre virtuosa del pensiero. Instagram relega all’immagine la parola. Non è necessariamente un male: il simbolico, l’iconografico è sempre stata un’aspirazione del concetto… Il punto è, semmai, chiedersi se tutto questo processo accompagna davvero la formazione della nostra fantasia. Se ci aiuta a riflettere e sentire come crediamo di necessitare.

Il fatto è che lo strumento non è mai da demonizzare; non c’è delitto, né castigo nell’arrendevolezza al Social, non si è idioti se si trascorre più tempo del dovuto a #postare, #matchare, #likare; si è semmai giocatori d’azzardo che trascorrono troppe notti bianche (o in bianco) davanti a uno schermo…?

Ma il dato incredibile è che da questo “ristringimento del tempo perduto” molti ne hanno tratto beneficio.

Sui Social vanno per la maggiore articoli che parlano di media libri letti ogni anno.

Blogger, studenti, giovani scrittori che (fortunatamente!) si formano ancora sulla lettura dei classici. Ma anche testimonianze di persone che riescono a leggere centinaia di libri ogni anno sfruttando i nuovi media a loro vantaggio. Perché ha ancora senso parlare di lettura? Personaggi famosi, imprenditori, persone che hanno riconquistato il loro tempo lo dedicano spesso a quest’attività eterna, semplice e complessa al contempo. Un esempio è il finanziere statunitense W. Buffet che ha affermato di non leggere mai meno di quattrocento pagine al giorno:

“È un modo imprescindibile per migliorare se stessi – afferma – per il proprio accrescimento e per rendere più efficienti le proprie decisioni in materia economica e finanziaria”.

Molti leader dell’impresa, dell’economia, della finanza (pensiamo al sempre citatissimo Steve Jobs) sono – o sono stati – degli irrinunciabili lettori: hanno sempre raccontato che per migliorare le proprie performance lavorative e sociali, per molti anni, non hanno rinunciato a leggere meno di 200-300 libri! Ma quanto tempo occorrerebbe per arrivare a questi numeri che sembrano per noi incredibili? La statistica descrive che 200-400 sono la media di parole che ognuno di noi legge al minuto. Un libro della moderna filiera editoriale conta inoltre almeno cinquantamila parole.

50.000 * 200 = dieci milioni di lemmi.

Per leggerli, considerando le 400 parole al minuto, occorrerebbero dunque venticinque mila minuti, ovvero? 417 ore in un anno!

Riducendo quasi della metà il tempo che mediamente ognuno di noi dedica ai Social network e al proprio smartphone… riusciremmo quindi a leggere all’incirca 200 libri all’anno! Rendiamo ancora più sensazionale la statistica: ogni persona del mondo Occidentale (Nord America ed Europa) trascorre in media quasi settecento ore su Facebook ogni anno e più del doppio guardando serie tv su Netflix. Utilizzando quel tempo si potrebbero però leggere mille libri ogni anno… Ma non è questo che ci interessa, perché ogni attività può essere comunque virtuosa. E i Social non sono nati per nuocere.

Come dicevamo i media, i Social e la tecnologia non è mai da demonizzare.

Si possono infatti sfruttare a proprio vantaggio i supporti tecnologici come gli eBook e i tablet per accompagnarci nella nostra quotidianità e aiutarci a coltivare la nostra passione per le parole. Anche i Social con i loro blog di lettura e scrittura sono strumenti fondamentali per conoscere nuovi autori, come anche i siti di aggiornamento e di promozione libraria ed editoriale. Rimane, come sempre, una questione di mera routine, di sapere rubare il tempo al proprio tempo…

 

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About Valerio Carbone

Dottore di Ricerca Ph.D. in Filosofia e laureato in Psicologia clinica. Ha collaborato con l'Università degli Studi di Roma Tre e alla rivista accademica Consecutio Temporum. Diplomato al C.e.t. come autore di testi musicali, nel 2012 ha prodotto in collaborazione con lo studio SoundMakers e l'etichetta indipendente SubTerra il disco di canzoni inedite Wittgenstein-Haus. È ideatore del personaggio Fruitore Di Nonsense , protagonista di serate d'intrattenimento culturale, racconti e "stati mentali". Cofondatore nel 2010 di Edizioni Haiku, nel cui catalogo ha pubblicato il racconto d'avanguardia "La confusione chiara" (2010) tradotto anche in francese, spagnolo, portoghese e inglese, la silloge "Lode a Mishima e a Majakovskij" (2011, insieme a Flavio Carlini) e soprattutto "Il mercante d'acqua" (2015), romanzo di formazione di ambientazione distopica sci-fi che gli vale numerosi riconoscimenti a livello nazionale. È stato cofondatore e collaboratore della web-magazine b-Hop nel 2014. Dopo una serie di eventi teatrali, ha pubblicato nel 2017 la raccolta poetica "Ordalia. Trentatré liriche di rinascita" (Prospero Editore) e l'antologia di racconti "Il fantastico mondo di Fruitore Di Nonsense" (Edizioni Efesto). Ha partecipato e organizzato diverse iniziative di reading pubblici in tutta Italia. È stato membro del collettivo poetico A.s.m.a.

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