Un patto fondato sulla coerenza e la verosimiglianza
Abbiamo già sentito parlare della “sospensione dell’incredulità“. Che cos’è? Conosciuta anche come “contratto scrittore-lettore“, oppure “patto narrativo” è una specie di “accordo” non scritto fra un autore e il suo pubblico. Come ogni contratto prevede responsabilità e crediti reciproci.
Vediamo anzitutto il discorso dal punto di vista del lettore. Quando un lettore si appresta a leggere un libro, per così dire, decide di “sospendere” il suo scetticismo, si affida cioè a quanto l’autore gli sta per raccontare per credere il più possibile alla storia che gli viene narrata. Questo per farsi coinvolgere pienamente (pensiamo quanto sia importante, ad esempio, in una storia fantasy o distopica questa “sospensione” immaginifica della realtà).
Il primo a teorizzare il “contratto scrittore-lettore” è stato l’inglese Samuel Taylor Coleridge (vissuto tra il XVIII e il XIX secolo); nella sua Biographia literaria, egli parlava di willing suspension of disbelief (volontaria sospensione dell’incredulità) del lettore. Secondo Coleridge, la sospensione sarebbe l’unico modo in cui il lettore riesce a farsi coinvolgere completamente nella storia.
Visto dal punto di vista che più ci interessa (ovvero quello dello scrittore), sappiamo però che la nostra responsabilità nel patto implicito con il nostro pubblico è quella di rendere le opere che proponiamo verosimili e coerenti, non correre cioè il rischio di farle perdere di credibilità.
Se infatti il lettore deve mettere a tacere la sua parte razionale, è nostro compito semplificare la sua vita. Coerenza e verosimiglianza, dunque.
La coerenza è il rispetto delle premesse che facciamo nel corso della narrazione. Se infatti raccontiamo di un ragazzo sfrontato, non possiamo, nel bel mezzo della narrazione, improvvisamente farlo parlare in modo timido.
La verosimiglianza è invece la capacità dell’autore di rendere vero l’oggetto della sua narrazione. Questo avviene attraverso la creazione di un determinato contesto e di regole specifiche che, una volta rese chiare al lettore, non possono essere infrante.