Non esistono vere e proprie regole per identificare la lunghezza perfetta dei capitoli di un romanzo. Un autore non dovrebbe nemmeno darsi delle regole ben definite in merito: si tratta di uno di quegli elementi che in parte è dettato dalla sensazione in parte dalla necessità di suddividere in mini-storie la vicenda complessiva del romanzo.
In tal senso i capitoli sono divisioni strutturali che devono facilitare il lettore (e l’autore) nel delineare mentalmente le varie fasi della storia magari racchiudendo una serie di scene. A tal proposito è importante non confondere i concetti di scena e capitolo: mentre una scena rappresenta un elemento della trama, il capitolo é invece un elemento prettamente formale.
Un approfondimento sul concetto di scena ? disponibile nel nostro podcast in un episodio dedicato:
La chiave per delineare la lunghezza dei capitoli ? come di consueto l’efficacia. La divisione in capitoli esiste per facilitare la lettura e l’assimilazione di informazioni, se non serve questo proposito allora la stiamo utilizzando in modo errato.
Alcune linee guida:
1. Ogni capitolo deve contenere almeno un evento significativo;
2. Ogni capitolo dovrebbe poter essere letto in maniera scollegata rispetto al resto del romanzo mantenendo comunque un senso precipuo;
3. Ogni capitolo deve dare al lettore elementi che lo spingano a leggere il capitolo successivo, su tutti la soddisfazione di aver compreso qualcosa in più della vicenda del romanzo.
Il principio generale, come possiamo notare, rimane sempre lo stesso: non è la struttura formale della divisione del romanzo a dettare la lunghezza di un capitolo, solamente il contenuto deve avere questo potere.