Editoria

La sinossi non è uno spot pubblicitario! Scriviamola insieme

Sinossi” è una parola che deriva dal greco e significa “sguardo d’insieme”, e già questo spiegherebbe tutta la sua funzione.

Sapere inoltre che una sinossi non è una sorta di “spot pubblicitario” per il nostro manoscritto significa stare già a metà dell’opera. Perché una sinossi non viene scritta per ammaliare o stupire nessuno, e non è redatta per convincere l’editore o l’addetto alla valutazione a leggere in anteprima il nostro romanzo.

Una sinossi è una scrittura tecnica che spiega e comunica il senso del nostro lavoro prima che esso venga letto. È appunto UNO SGUARDO D?INSIEME che aiuta chi di dovere a dare una prima valutazione all’opera (perché, che ci piaccia oppure no, la sinossi serve già a fare una prima scrematura tra le miriadi di proposte editoriali che ogni settimana l’editore riceve o che l’agente letterario deve piazzare).

Essendo una scrittura tecnica, la sinossi deve comprendere tutti quanti gli elementi importanti e salienti della nostra storia. Compreso il finale. Omettere il finale per invogliare l’editore o chi per lui a leggere il libro è il modo più semplice per farsi autogol. Un addetto ai lavori vuole capire cosa troverà nel libro, quali concatenamenti, quali messaggi l’autore vuole comunicare, e soprattutto come li svilupperà e li porterà a compimento: in altre parole: come finisce questo romanzo? Serve per capire la coerenza della scelta autorale, la chiarezza del messaggio, la capacità di porre elementi e portarli a compimento? E poi è fondamentale per capire effettivamente se un romanzo sia spendibile o meno, in una direzione o nell’altra. Qual è il pubblico di riferimento.

Al fine di scrivere una sinossi efficace occorre considerare i seguenti elementi. Vediamoli insieme:

1) LA LUNGHEZZA. Non scriviamo sinossi troppo lunghe. Mediamente due cartelle vanno più che bene. E in ogni caso occorre seguire sempre le indicazioni richieste dall’editore o dall’agente letterario cui ci stiamo rivolgendo!

2) IL CONTENUTO. Inseriamo sempre il finale della storia. Inseriamo inoltre: la trama, i personaggi, l?ambientazione, i colpi di scena eclatanti, il messaggio che vogliamo comunicare.

3) LA FORMA. Siamo chiari, non perdiamoci in fronzoli, giri di parole. Siamo professionali, grammaticalmente ineccepibili. Inoltre possiamo allegare insieme alla nostra sinossi e al manoscritto una lettera di presentazione e un proprio curriculum artistico e lavorativo. La forma è sostanza; in questi casi può fare la differenza.

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About Valerio Carbone

Dottore di Ricerca Ph.D. in Filosofia e laureato in Psicologia clinica. Ha collaborato con l'Università degli Studi di Roma Tre e alla rivista accademica Consecutio Temporum. Diplomato al C.e.t. come autore di testi musicali, nel 2012 ha prodotto in collaborazione con lo studio SoundMakers e l'etichetta indipendente SubTerra il disco di canzoni inedite Wittgenstein-Haus. È ideatore del personaggio Fruitore Di Nonsense , protagonista di serate d'intrattenimento culturale, racconti e "stati mentali". Cofondatore nel 2010 di Edizioni Haiku, nel cui catalogo ha pubblicato il racconto d'avanguardia "La confusione chiara" (2010) tradotto anche in francese, spagnolo, portoghese e inglese, la silloge "Lode a Mishima e a Majakovskij" (2011, insieme a Flavio Carlini) e soprattutto "Il mercante d'acqua" (2015), romanzo di formazione di ambientazione distopica sci-fi che gli vale numerosi riconoscimenti a livello nazionale. È stato cofondatore e collaboratore della web-magazine b-Hop nel 2014. Dopo una serie di eventi teatrali, ha pubblicato nel 2017 la raccolta poetica "Ordalia. Trentatré liriche di rinascita" (Prospero Editore) e l'antologia di racconti "Il fantastico mondo di Fruitore Di Nonsense" (Edizioni Efesto). Ha partecipato e organizzato diverse iniziative di reading pubblici in tutta Italia. È stato membro del collettivo poetico A.s.m.a.

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