Una storia di provincia, di nuoto e di doping. L’esordio di Davide Latini e del suo “dio perdente”

È in libreria “Un dio perdente“. Il sorprendente romanzo di esordio di Davide Latini è realizzato attraverso il progetto SCRITTURA EFFICACE ed è stato pubblicato dalla casa editrice Efesto di Roma.

Attraverso questo romanzo bello e intenso, l’autore pratese mette in scena una storia di nuoto e di denuncia, miscelando elementi biografici e la raffinatezza narrativa di un veterano. Soffrendo di rachitismo sin da bambino, su consiglio del medico, Latini viene iscritto a nuoto, per la prima volta, all’età di sette anni. L’amore tra lui e l’acqua scoppia così immediatamente, un amore ancora vivo dopo quarant’anni: dopo essere stato un nuotatore agonista nella squadra pratese, inizia la carriera Master e oggi nuota e gareggia per la Polisportiva Comunale Riccione, città in cui vive. Dopo la laurea conseguita presso l’Università di Firenze, accetta un lavoro che lo porta spesso in Asia, dove ha vissuto per quasi tredici anni lavorando per aziende di abbigliamento.

La passione per la letteratura (con un focus particolare per il romanticismo tedesco) lo porta a impegnarsi nella realizzazione di questo romanzo che trasuda echi letterari e filosofici lontani: Garcìa Màrquez, il Doktor Faust di Goethe, lo Zarathustra di Nietzsche. Nonostante i riferimenti altisonanti, “Un dio perdente” rimane un romanzo che si lascia prendere per immediatezza espositiva e un ritmo incalzante.

Sinossi del libro:

Lorenzo, detto “Albatros” per le braccia lunghissime e la predilezione per i 100 metri delfino, insegue la realizzazione di se stesso condizionato dalle parole di suo padre Vinco, dunque esisto e rincorrendo l’amore di una ragazza che non lo ama e forse non lo amerà mai. Ossessionato dai risultati e dai record da battere, Lorenzo si avvicina ai Campionati Italiani di Nuoto, intrecciando la sua storia intima e personale con quella di altre personalità complesse, a loro volta alla ricerca di loro stesse. La tensione al successo diventa ben presto per lui paura di non farcela, ma la paura genera mostri: così la scelta “più razionale” di Lorenzo diventa quella di affidare la propria vita a “un dio perdente”. Una storia di provincia, di nuoto e di doping, questa parabola di uomini e donne alla ricerca di risposte, in attesa di un riscatto e di una vita pienamente vissuta che si scontri con il prezzo da pagare per cambiare il proprio destino.

Citazione:

“L’idea di tuffarsi nell’acqua gli dava sempre un’emozione inconsueta: del resto l’uomo viene dall’acqua. Si dice infatti che due particelle, frullando e sbattendo velocemente tra di loro nei fondali oceanici dove vulcani sottomarini sprigionano da sempre energia immane, si siano replicate evolvendo in molecole viventi. Forse è successo negli oceani vicino al Madagascar. Forse questo è il motivo per cui il nostro corpo è fatto in gran parte di acqua. Forse questo è il motivo per cui i bambini stanno nove mesi nell’acqua prima di venire al mondo. E forse questo è il motivo per cui anche noi piangiamo acqua. La vita viene dall’acqua. È fatta d’acqua. Forse questo era il motivo che lo attraeva all’acqua.”

http://www.edizioniefesto.it/collane/parerga/324-un-dio-perdente

Lascia un commento