Prima della pubblicazione, il nostro romanzo deve passare attraverso due fasi fondamentali ma ben distinte fra loro (anche se spesso si fa ancora molta confusione tra le due). Una è l’editing, ovvero la verifica approfondita del testo che viene spesso accompagnata da una riscrittura assistita di alcune parti. La correzione di bozze, contrariamente, rappresenta un’ulteriore revisione redazionale attenta, volta a eliminare gli ultimi errori sintattici e grammaticali.
L’editing serve pertanto a rielaborare alcuni contenuti, lavorando sullo stile e magari anche su alcune soluzioni proposte dall’autore. Si possono migliorare, ad esempio, alcuni nessi di trama, la verosomiglianza delle informazioni presentate, il punto dei vista dei differenti personaggi, eccetera.
Il fine dell’editing è fare in modo che la lettura del romanzo diventi più piacevole.
L’editor deve essere, per questo, un professionista molto preparato. Spesso è un altro scrittore (di redazione o freelancer) che permetta all’autore un confronto maturo e costruttivo. Per approfondire il punto, dobbiamo per? sfatare alcuni falsi miti: 5 miti sull’editing.
Il fine della correzione bozze è invece l’eliminazione dei refusi, ovvero tutti quegli errori che sono scappati sia all’autore, sia successivamente all’editor durante il suo intervento. Nel lavoro redazionale delle case editrici, la correzione bozze è solitamente l’ultimo passaggio che viene effettuato prima della tanto auspicata stampa del libro. Questo perché, ai vari errori di battitura (grammaticali, formali o sintattici che siano), si vanno a sommare, tantissime volte, anche quelli prodotti dal grafico impaginatore…
Il costo dei due servizi (editing e correzione bozze), qualora non siano a totale discapito dell’editore (cosa che, ahimè, capita sempre meno di frequente), vengono spesso calcolati per cartella editoriale (1.800 battute, spazi inclusi).