Uno degli aspetti fondamentali nella stesura di un manoscritto è la capacità di saper emozionare il lettore. Senza un adeguato coinvolgimento emotivo, la storia rischia di avere poco mordente e non attirare l?attenzione di chi ci legge, rischiando pericolosamente l’effetto “indifferenza”.
Per ovviare a questo problema esistono delle tecniche, semplici nella loro memorizzazione ma non così immediate nella loro esecuzione pratica, e questo rappresenta uno dei motivi per cui i romanzi non riscontrano un grande successo.
Parola d’ordine: non annoiarmi!
In questa parola c’è il fulcro dell’intero discorso e in essa troviamo la prima soluzione. Sembrerà scontata, voi penserete. Tuttavia il confine tra “ho letto una storia davvero emozionante, che mi ha colpito nel profondo” e tra “ho letto quel libro tempo fa, storia carina ma nulla di più” è molto sottile. Per renderlo più solido dobbiamo riuscire a far fare ai nostri personaggi delle azioni ben precise, che li portino da un punto A a un punto B.
Supponiamo che il protagonista del nostro libro sia un’inguaribile ottimista, amante dei viaggi, ed estremamente romantico. Lavora in uno studio di grafica al centro di una grande metropoli, è un uomo di successo e non ha problemi economici di alcun tipo. A questo punto, attraverso un susseguirsi di scene, il nostro protagonista inizia repentinamente ad avere ostacoli nella sua vita che lo porteranno a cambiare il suo status se non addirittura il suo carattere.
In questo caso il nostro protagonista, da persona ricca e ottimista, potrebbe finire sul lastrico, non potersi permettere più di viaggiare, diventare pessimista e così via. Il lettore è portato a essere sopraffatto da questo cambio emozionale e inizia a provare empatia con ciò che succede. Questo perché il piacere o il dolore sono i due ingredienti necessari per fare arrivare un’emozione direttamente al cuore di chi legge, sebbene con le dovute sfumature.