È la ciliegina sulla torta per rendere il nostro romanzo una bomba di emozioni pronta ad esplodere. Se infatti ciò che succede al nostro personaggio trasmette un’emozione generica, è il contesto a renderla specifica. Dopo aver capito che è importante non annoiare il nostro lettore e aver compreso il contesto emozionale, è il momento di riprendere il filo e fare un ultimo esempio.
Il nostro protagonista, grafico di successo, si alza per andare al lavoro come ogni mattina. C’è il sole, la gente gli sorride, in macchina passano canzoni felici. Ogni cosa deve essere descritta come attinente alla sua situazione di successo e felicità.
Al contrario, nel momento in cui cade in disgrazia, il contesto dovrà cambiare in base allo stato emozionale del protagonista. Una volta caduto in povertà, avremo fulmini e temporali, vento forte, notte e ombre. Il lettore proverà angoscia e dolore.
Chiaramente tutte queste accortezze devono essere usate con la giusta parsimonia e con le dovute dosi, senza renderle esplicite nella lettura ma suggerirle implicitamente. È un gioco fatto di contesti e dinamiche che si intrecciano tra loro, i quali infine saranno in grado di creare una serie di contrasti emozionali che accompagneranno il lettore dall’inizio fino alla fine del romanzo.