La saggezza del camaleonte: un saggio su Facebook di Lorenzo Ciavoni

La prima leggi di Kranzberg ci dice che la tecnologia non è mai né buona, né cattiva, ma nemmeno neutrale. Da questo presupposto nasce il saggio autobiografico sul mondo della comunicazione e dei Social del giovane imprenditore romano Lorenzo Ciavoni, La saggezza del camaleonte, seconda opera appena pubblicata per Bibliotheka Edizioni (7 luglio 2020).

Attraverso l’analisi del mondo dei Social media, e soprattutto dello strumento che più di tutti ha cambiato il nostro modo di vivere (Facebook), l’autore racconta il suo vissuto e la sua vivissima esperienza imprenditoriale, passando a rassegna le soddisfazioni personali ed economiche ottenute grazie all?utilizzo creativo e virtuoso dei Social in questione.

La collaborazione con Scrittura Efficace

La saggezza del camaleonte è stato realizzato in collaborazione con Valerio Carbone e Scrittura Efficace e si rivolge principalmente agli appassionati del mondo del marketing, della comunicazione e dei Social media. È però anche un libro valido per rispondere alla curiosità di ogni utente, poiché raccoglie aneddoti curiosi sull’utilizzo di Facebook e sviscera le modalità attraverso cui è stato possibile, negli anni, fare business con esso (mediante la lead generation e le affiliazioni; i chatbot e i servizi di broadcasting).

Lorenzo Ciavoni racconta delle sue primissime pagine create ad hoc, degli strumenti per generare e condividere traffico, del fervido lavoro redazionale e delle collaborazioni con molti importanti brand ed etichette commerciali. Denuncia inoltre la compravendita dei profili e dei like che sono stati spesso il mezzo con cui la politica e gli imprenditori hanno incrementato il proprio consenso in modo, spesso, discutibile.

Il libro per eccellenza che consiglio su questo argomento” scrive Ciavoni “è quello di Roger McNamee: Zucked. Come aprire gli occhi sulla catastrofe di Facebook, un attacco frontale che condanna tutte le manipolazioni che hanno permesso a Donald Trump di diventare Presidente degli Stati Uniti.

“Nessuno ha manipolato le elezioni italiane, ma qualcuno è stato capace di “dopare” la comunicazione Social, sfruttando l’analfabetismo funzionale dell’italiano medio rispetto alla dimensione tecnologica. L’incapacità strutturale di un’analisi logica degli argomenti, l’inabilità di distinguere la verità di una notizia, la sua effettiva portata, la verosimiglianza delle fonti. È la dinamica stessa che ha portato al populismo e alle sue derive complottiste.”

“Il problema, a mio avviso, è che Facebook non abbia mezzi o meglio l’interesse a difendersi da questo analfabetismo perché, di fatto, il suo obiettivo rimane la vendita di dati: comportamenti, gusti, scelte politiche dei suoi utenti. Tutto questo in funzione della pubblicità; tutto questo affidato a un algoritmo.”

Il contenuto: un saggio autobiografico e sociologico

Così, l’analisi personale de La saggezza del camaleonte incalza come un vero e proprio romanzo autobiografico ma si apre al mondo dell’analisi sociologica. La sua voce narrante ha la forza di una narrazione collettiva e aziendale (ascolta anche il podcast di Flavio Carlini sull’argomento).

Dal testo: “Con l’avvento delle sponsorizzate, Facebook comincia a non venire utilizzato esclusivamente per veicolare il traffico o per la viralità delle notizie; sta diventando piuttosto un vero e proprio “mezzo di massa”. Facebook comincia cioè a sostituire quello che prima erano stati i giornali, le tivvù, finanche il bar del quartiere sotto casa (che possiamo considerare la prima forma quotidiana di aggregazione e di condivisione delle notizie).

Mi accorgo che una serie di pagine cominciano a produrre, condividere e sponsorizzare delle notizie che se le avessimo visto lette un tempo su un quotidiano, oppure su una rivista, se le avessimo ascoltate a un telegiornale o sentito per strada le avremmo, semplicemente, etichettate come “folli”. Come se qualcuno volesse instillare negli utenti di Facebook un dubbio rispetto alle “autorità” riconosciute della conoscenza, della verità. Cominciano, in altre parole, a diffondersi teorie che potevano benissimo essere il frutto bislacco dei pazzi del bar di turno. Al bar, al massimo avrebbero strappato una risata. Il matto del bar non crea alcun tipo di problema, non convincono nessuno.

Sul web le cose funzionano però diversamente. Leggo i primi articoli contro i vaccini, articoli cioè che mettono in dubbio la validità e l’efficacia dei vaccini. Mi sembrava una cosa impensabile: bypassare con un articolo il parere autorevole dei medici o della comunità scientifica.”

Acquista il libro qui o la versione ebook qui.

 

Leggi anche:

https://www.theguardian.com/books/2019/feb/07/zucked-waking-up-to-facebook-catastrophe

https://www.nutrimenti.net/libro/zucked/

Roger McNamee, Zucked

 

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