Editoria

Tra matematica e fisica, una storia italiana nel nuovo libro di Judith Goodstein

I matematici italiani che ispirarono a Einstein la relatività generale

La relatività generale ? stata teorizzata da Albert Einstein ma i risultati del grande fisico tedesco sono stati possibili solo grazie all?utilizzo delle ricerche innovative di due matematici famosi italiani: Gregorio Ricci Curbastro e Tullio Levi-Civita.

Piergiorgio Odifreddi cura la prefazione di questo volume appena edito e pubblicato dalla casa editrice romana Edizioni Efesto. Parliamo di una seconda edizione italiana, accuratamente riveduta e corretta da Valerio Carbone e da Scrittura Efficace. La pubblicazione è dell’ottobre del 2020. I MATEMATICI ITALIANI DI ALBERT EINSTEIN. Ricci, Levi-Civita e la nascita della relativi? generale , l’opera della scrittrice statunitense Judith R. Goodstein:

Scoprii presto che Levi-Civita era stato forse il più brillante e versatile esponente di una cerchia di influenti matematici italiani “tutti, come lui, di origini ebraiche” che era fiorita nei decenni successivi all’unificazione italiana, per essere poi distrutta, con il crollo delle istituzioni democratiche, in seguito all’ascesa di Mussolini e del fascismo in Italia, negli anni antecedenti la Seconda guerra mondiale.”

È un’opera tra fisica e matematica ma anche un’opera tutta italiana. Perché narrare le vite di Gregorio Ricci e Tullio Levi-Civita significa anche tornare ai tempi della Roma papalina e della Padova asburgica, prima, e dell’Italia risorgimentale, poi. Naturalmente il libro non perde di vista la sua dimensione divulgativa: tra matematica e matrimoni, case da affittare, giri in carrozza e antipatie sempre più vivide, le beghe accademiche dei professori vengono raccontate come costitutive di una parte importante delle preoccupazioni e delle manovre dei due matematici.

Dei due protagonisti matematici italiani del libro, il più anziano e meno versatile Ricci dovette attendere a lungo la cattedra a cui ambiva. E non ricevette mai i premi che meritava. Il più giovane ed eclettico Levi-Civita ebbe invece una fulgida carriera. Neppure lui riuscì comunque a incrinare l’indifferenza ostentata da tutti gli altri matematici italiani nei confronti del calcolo tensoriale introdotto da Ricci e sviluppato da entrambi.

 

 

Nel libro di Judith R. Goodstein pubblicato da Edizioni Efesto e rivisto da Scrittura Efficace mediante un labor limae accuratissimo e dettagliato, la corrispondenza che Einstein ebbe con Levi-Civita (e che avvenne in italiano) viene riportata e argomentata in modo iconico:

Stimato collega, nell’esaminare il mio lavoro con tanta attenzione, mi stai facendo un grande favore. Puoi certo immaginare quanto raro sia che qualcuno indaghi in maniera autonoma e in modo critico questo argomento. Non posso inoltre non ammirare la rara sicurezza con cui fai uso di una lingua che non ti appartiene. Quando vidi che stavi dirigendo il tuo attacco contro la dimostrazione più importante della mia teoria (teoria a cui ero venuto a capo con il sudore sulla fronte) ero assai allarmato, soprattutto perché lo so bene che tu possiedi una padronanza maggiore della mia rispetto a queste importanti questioni matematiche. Tuttavia, dopo un’attenta considerazione, credo di poter ancora sostenere la mia dimostrazione” (la prima lettera rinvenuta tra i due).

Einstein, il teorico della relatività generale, definì la corrispondenza: “La più interessante che gli fosse mai capitata”. I due si incontrarono soltanto in seguito, dopo la Prima guerra mondiale, e si piacquero molto anche di persona: una volta qualcuno domandò a Einstein cosa apprezzasse dell’Italia, e lui rispose “Gli spaghetti e Levi-Civita”.

Sarò felicissimo se la prossima volta mi scriverai in italiano. Ho trascorso più di sei mesi in Italia da giovane e all’epoca ho avuto il piacere di visitare l’incantevole cittadina di Padova. Ancora adesso mi piace esercitare la mia modesta conoscenza della lingua italiana. D’altra parte, non sono riuscito a trovare il coraggio per scriverti direttamente in italiano, perché i risultati sarebbero stati troppo goffi e poco chiari” (Einstein a Levi-Civita)

Dal canto suo, il matematico italiano pubblicò in seguito una mezza dozzina di articoli sulla relatività generale, introducendo in particolare la nozione del “trasporto parallelo” per dare un significato geometrico all’operazione di derivazione usata nel calcolo tensoriale.

Le grafiche del libro e le foto d’archivio sono curate da graframan.com

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About Valerio Carbone

Dottore di Ricerca Ph.D. in Filosofia e laureato in Psicologia clinica. Ha collaborato con l'Università degli Studi di Roma Tre e alla rivista accademica Consecutio Temporum. Diplomato al C.e.t. come autore di testi musicali, nel 2012 ha prodotto in collaborazione con lo studio SoundMakers e l'etichetta indipendente SubTerra il disco di canzoni inedite Wittgenstein-Haus. È ideatore del personaggio Fruitore Di Nonsense , protagonista di serate d'intrattenimento culturale, racconti e "stati mentali". Cofondatore nel 2010 di Edizioni Haiku, nel cui catalogo ha pubblicato il racconto d'avanguardia "La confusione chiara" (2010) tradotto anche in francese, spagnolo, portoghese e inglese, la silloge "Lode a Mishima e a Majakovskij" (2011, insieme a Flavio Carlini) e soprattutto "Il mercante d'acqua" (2015), romanzo di formazione di ambientazione distopica sci-fi che gli vale numerosi riconoscimenti a livello nazionale. È stato cofondatore e collaboratore della web-magazine b-Hop nel 2014. Dopo una serie di eventi teatrali, ha pubblicato nel 2017 la raccolta poetica "Ordalia. Trentatré liriche di rinascita" (Prospero Editore) e l'antologia di racconti "Il fantastico mondo di Fruitore Di Nonsense" (Edizioni Efesto). Ha partecipato e organizzato diverse iniziative di reading pubblici in tutta Italia. È stato membro del collettivo poetico A.s.m.a.

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